Aspettando Andrea Cassara' a Livorno
Sono stato raggiunto in questi giorni da molti messaggi di compiacimento di persone del mondo della scherma per la notizia, uscita a inizio settimana, sulla scelta fatta da Andrea Cassarà di volersi affidare al sottoscritto per il dopo Omeri (continua…)
Non entro nel merito della decisione motivata da questioni strettamente personali del M° Massimo con il quale, in privato, ho avuto modo di sentirmi e al quale ribadisco pubblicamente il mio più grande "in bocca al lupo". Certo è che l’impegno che di qui a poco mi assorbirà – giusto il tempo per Andrea di rientrare dai Combat Games di St. Pietroburgo – sarà senz’altro ricco di stimoli e di ulteriori spunti che agevoleranno ancora di più la mia crescita e quella dell’ambiente dove da anni sto cercando di costruire qualcosa di importante.
Al di là dell’eredità che mi ritroverò a gestire, che impone un certo senso di responsabilità che comunque non mi spaventa, sarà per me l’occasione di rivivere in parte – anche se con le dovute differenze per ragioni d’età e di tempo a disposizione – l’esperienza che diciotto mesi prima delle Olimpiadi di Pechino 2008 mi vide coinvolto in ausilio alla preparazione di Toti Sanzo.
Andrea è un grandissimo campione, sa che qua a Livorno potrà contare non solo su di me, ma su tutto un collettivo che di certo non gli farà sconti per il suo pedigree e per i titoli che vanta il suo ricchissimo palmarès.
Dopo aver appreso da Andrea il suo interesse a voler iniziare questo percorso, ho già potuto parlare con il Ct Andrea Cipressa che ho percepito subito disponibile a permetterci di iniziare nel migliore dei modi. Del resto, questa scelta spontanea e autonoma ha già aiutato il Ct veneziano a risolvere anzitempo un problema, che, data la situazione venutasi a creare, si sarebbe potuto generare.
Andrea ha già scelto anche un nuovo preparatore, Marco Bresciani, con cui ho già preso contatto e con il quale ci siamo già scambiati alcune indicazioni. Da novembre lo aspetterò qui a Livorno, dove mia moglie Jennyfer gli ha trovato una comoda sistemazione.
Nella consapevolezza di sapere cosa Andrea vorrà trarre da questa esperienza, penso che anche se le metodologie di allenamento possono essere molte, la scherma resta una sola e basata sulla capacità di chi la fa di stabilire una relazione con chi ha di fronte, utilizzando i canali comunicativi più opportuni.